Prontuario tascabile dell’accudimento per accompagnare i caregiver ai tempi del coronavirus
Stiamo tutti vivendo dei giorni complessi e insoliti, ma esistono dei principi di massima che possono aiutarci a sostenere noi stessi e le persone di cui ci prendiamo cura.
Le persone non autosufficienti come i bambini, gli ammalati, gli anziani fragili, dipendono dalle nostre cure e quindi noi dobbiamo essere forti anche per loro.
Le emozioni sono le espressioni primarie con cui ci relazioniamo con il mondo e con gli altri.
Quando le emozioni di paura e tristezza prendono il sopravvento è difficile non farle emergere anche nella relazione d’aiuto. Perché quando si è dipendenti dalle cure di qualcuno le sue emozioni diventano anche le nostre!
Se sono (un caregiver) una persona che si prende cura di un’altra, è importante coltivare e costruire situazioni rassicuranti che non nascondano la criticità del momento, negando l’evidenza, ma che passino messaggi di ottimismo e conforto.
“Come se, mandando giù un po’ di boccone amaro, facessimo seguire sempre un pizzico di zucchero a compensare e ad aiutare ad assimilare il tutto”.
Come possiamo coltivare emozioni positive in noi e nelle persone di cui ci prendiamo cura?
I modi possono essere infiniti, la ricerca del piacere è una strategia indispensabile, per ognuno di noi passa attraverso l’espressione artistica che potrebbe essere la musica, il canto, il disegno i lavori manuali, il farsi trasportare da una storia, il sentirsi utile facendo ciò che siamo abituati a fare, il gioco, l’affetto, l’ironia…
Tutto questo può riempire la nostra quotidianità permettendo di mantenere una propria routine, restando ancorati al tempo che passa e impegnati nel coltivare il nostro piacere, la nostra gioia di spirito, la fiducia e il senso della vita.
Se ci prendiamo cura di un anziano con demenza, costretto a stare in casa o in casa di riposo, dobbiamo essere pronti a fornire le informazioni necessarie a farlo sentire al sicuro, amato e certo che i propri cari stiano tutti bene. È un’ottima idea quella di favorire gli scambi telefonici, magari anche attraverso video chiamate che possano concretamente fornirgli rassicurazione e gioia.
La pulizia frequente delle mani con saponi o prodotti igienizzanti deve necessariamente essere compensata con l’idratazione e attraverso creme emollienti che proteggano la fragile cute.
Porre ancora più attenzione allo stato di salute informando il medico di base per ogni stato febbrile superiore ai 37,5°C.
I comportamenti aggressivi o ingestibili, che a volte colgono di sorpresa, possono essere conseguenza di scambi relazionali poco rassicuranti o vissuti come minacciosi. Se non ci è possibile rimodulare la relazione, allora potrebbe aiutarci distrarre l’anziano impegnandolo in attività rutinarie che lo aiutino a sentirsi utile e a mantenere un senso del tempo. Proponiamo attività che stimolino il movimento anche attraverso semplici esercizi con braccia, gambe e collo, ma, se possibile, meglio farli camminare in un giardino per consentire loro di assimilare la luce del sole e giovarsi dell’effetto benefico della natura.